La risposta è no, lo sbiancamento led dei denti non ha controindicazioni, anzi è un trattamento estetico molto richiesto.
Da professionisti sappiamo che è normale avere qualche dubbio prima di sottoporsi a un trattamento dentale. In questo articolo parleremo di come funziona lo sbiancamento led, cosa non fare prima del trattamento e se lo sbiancamento dentale con led fa male.
Come funziona lo sbiancamento led?
Lo sbiancamento dentale con led è un trattamento estetico che consiste nell’applicazione di un gel sbiancante sui denti e l’attivazione attraverso luce a led.
Il gel sbiancante contiene un agente sbiancante come il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide. La luce a led accelera il processo di sbiancamento, riducendo i tempi di trattamento rispetto ad altre tecniche di sbiancamento.
Cosa non fare prima dello sbiancamento?
Prima di sottoporsi al trattamento di sbiancamento dentale led, è importante seguire alcune precauzioni per garantire il massimo beneficio del trattamento.
Prima di tutto, evitare di bere bevande che macchiano i denti come caffè, tè, vino rosso e succhi di frutta scuri. Inoltre, evitare di fumare e di mangiare cibi molto colorati come i frutti di bosco. È bene assicurarsi di avere una buona igiene orale e di aver effettuato una pulizia professionale dei denti.
Lo sbiancamento dentale con led fa male?
Molti pazienti sono preoccupati per eventuali dolori o fastidi durante il trattamento di sbiancamento dentale con led. In realtà, il trattamento è indolore e non invasivo.
Alcuni pazienti possono avvertire una leggera sensibilità ai denti dopo il trattamento, ma questa sensazione scompare di solito dopo poche ore. Inoltre, il trattamento con led non danneggia lo smalto dei denti se eseguito correttamente da un professionista qualificato.
Sbiancamento dentale con led, le controindicazioni
La luce LED utilizzata per attivare il perossido di idrogeno non costituisce un pericolo per l’uomo: si può quindi eseguire il trattamento in tutta sicurezza.
Sicuramente una visita dentistica diagnostica è propedeutica e fortemente consigliata per valutare la fattibilità del trattamento sul singolo paziente.
Ci sono infatti alcuni casi in cui lo sbiancamento non è consigliato:
- alle donne in gravidanza o che allattano
- alle persone con denti molto sensibili o danneggiati, con malattie gengivali o carie avanzate
- alle persone che portano prostesi dentarie, in quanto il trattamento non ha effetto
- nei casi di gravi discromia